La compagnia è tra le più longeve del panorama teatrale veneto e fin dal debutto, nel febbraio del 1975, con l’allestimento della prima opera, La bisbetica è domata?, dal quasi omonimo lavoro di W. Shakespeare, manifesta quella che sarà la caratteristica dei lavori successivi: portare la messinscena ad una godibilità teatrale di sapore più prettamente popolaresco, attraverso il coinvolgimento, la musica e il grottesco. Si collocano in questa prospettiva i lavori che dal 1977 al 1991, da Goldoni (I due gemelli veneziani) a Dursi (Bertoldo a Corte), lonesco (Macbett) e Antonio Porta (La presa di potere di Ivan lo sciocco), permettono alla compagnia di ricevere svariati riconoscimenti come allo “Schiofestival” del teatro veneto nel 1983, al “Festival del teatro padano” di Bondeno nel 1984 e nel 1987 al “Teatro in corte” di Sandrigo con la Corte de le Pignate di Eugenio Ferdinando Palmieri e Nina ‘no far la stupida di Rossato. Nel 1989 è finalista al “Premio G. Totola” di Verona, con segnalazione per il migliore lavoro originale: L’erba garba.